Ho iniziato oggi la realizzazione della macchina di test. Per questa prima parte ho impiegato neanche 2 ore, compreso il tempo per trasportare man mano gli appunti nell’articolo del blog :-), segno questo di un sistema veramente ben fatto, e di una velocità di base delle istanze che permette di risparmiare notevolmente tempo.
Intanto una premessa: se non avete mai “giocato” con EC2, scaricatevi assolutamente ElasticFox. E’ una extension per firefox dalla quale potete gestire alla grande il vostro account EC2.
L’AMI di base scelta è la ami-84c0e8f0, ovvero una Ubuntu 8.10 64 bit. Pur non essendo l’ultima 9.04, questa immagine è stata creata direttamente da canonical e utilizza dei kernel molto recenti, a differenza delle altre immagini create da Alestic che usano ancora i kernel di Amazon basati su Fedora (e che danno poi problemi nell’installare i kernel headers necessari per VMWare…). Qua potete leggere tutte le differenze.
L’AMI è stata avviata in modalità Large, ovvero con 7.5 Gb di ram e 2 core.
Ecco un estratto di quello che vediamo con un cat /proc/cpuinfo, per ognuno dei due core assegnati, in due avvii diversi:
vendor_id : GenuineIntel model name : Intel(R) Xeon(R) CPU E5430 @ 2.66GHz cpu MHz : 2659.998 bogomips : 5323.14 vendor_id : AuthenticAMD model name : Dual-Core AMD Opteron(tm) Processor 2218 HE cpu MHz : 2599.998 bogomips : 5202.07
Segno che la struttura di EC2 è un misto di AMD e Intel. Probabilmente dipende dall’avvio dell’istanza nella zona a o b, non saprei…
Ed ecco invece l’output di free -m:
total used free shared buffers cached
Mem: 7687 258 7429 0 6 57
Bene, siamo pronti a partire con la personalizzazione.
Innanzitutto il desktop: dobbiamo installare alcuni pacchetti. Apriamo una sessione ssh e digitiamo il comando:
ssh -l ubuntu -i IDENTITY.pem root@ec2-79-125-55-99.eu-west-1.compute.amazonaws.com
In questo comando dovremo immettere la chiave privata della nostra istanza, che ci siamo preventivamente scaricati in locale, e effettuare la login come utente ubuntu (standard per le ami ufficiali di canonical) verso l’indirizzo dns pubblico della nostra istanza. Su EC2 infatti ogni istanza possiede un public dns e un private dns, quest’ultimo utilizzato se dobbiamo far comunicare tra di loro varie istanze.
Installiamo adesso alcuni pacchetti per avere il desktop grafico:
sudo apt-get update
sudo apt-get upgrade
sudo apt-get install -y ubuntu-desktop
In alcuni download ho visto anche 29 MB/S!!!!
Proseguiamo con la configurazione. Tramite il comando:
mv /usr/bin/xmodmap /usr/bin/xmodmap.orig
impediamo al keyboard mapping di incasinarsi tra la nostra tastiera locale e quella remota quando avviamo gnome. Questo hack è stato scovato sul gruppo di discussione ec2ubuntu, dove ci sono alcuni articoli interessanti che vale la pena di approfondire.
Avevo preparato una connessione tramite vnc, ma la stessa risultava molto instabile e si bloccava spessissimo. Ho eliminato quindi l’intera sezione relativa a questa modalità, e vi mosterò nel prossimo articolo cosa ho scelto.
La prima parte dell’installazione è finita. Ora non ci resta che salvare la nostra istanza in una nuova AMI, da cui ripartire la prossima volta per non dover rifare ogni volta il setup da zero.
Per fare questo, vi invito a studiarvi il manuale di AWS stesso, veramente ben fatto. Solo un suggerimento: fate attenzione al lato dell’oceano in cui salvate la vostra AMI :-)))