Quando ho ricevuto un’unità demo ExaGrid EX1000, ho impiegato qualche giorno prima di trovare del tempo libero per mettermi in laboratorio e poterla provare.
EX1000 è il modello più piccolo della famiglia ExaGrid, è dotato dello stesso software e funzioni dei suoi fratelli maggiori, è ha 3.5 Tb di capacità raw, che diventano 2 Tb di spazio usabile. Ha una velocità massima di backup di circa 480 Gb/hr. Il tutto in uno chassis 2U.
Come concordato con ExaGrid, ho scelto di installare tutto da solo, dato che uno degli obiettivi di questi tests era verificare la facilità di installazione e utilizzo dell’unità.
Unboxing
L’unità è arrivata in una scatola robusta, con un buon imballaggio per tenerla protetta durante il viaggio. L’unità in se è in pratica un server x86 completamente riempito di dischi, come potete vedere da questa immagine:
Ma come ho letto una volta in una citazione, con cui concordo in toto, “l’hardware è la bottiglia, il software è il vino”. Non sono più i tempi di hardware proprietario come anni fa, la vera differenza è fatta dal software presente, e questo è l’ennesimo caso.
La vista posteriore dell’unità mostra ancora una volta la sua origine X86:
Qui vorrei soffermarmi più che altro sulle connessioni: la EX1000 ha due connessioni di rete, ma il trasferimento dati avviene unicamente sulla nic2. In ogni unità ExaGrid, Nic1 è impiegata per le interconnessioni tra le diverse unità, siano esse locali o remote.
Assemblare l’unità nel rack mi ha preso circa 20 minuti, quindi ho provveduto a collegare i due alimentatori e la nic2 e ho acceso l’unità.
Primo Avvio
L’inizializzazione è semplice: ogni ExaGrid arriva preconfigurata con l’indirizzo IP 192.168.0.5, e la prima configurazione deve essere fatta con un computer collegato ad essa. Quindi ho configurato il mio Mac con un indirizzo compatibile come 192.168.0.100 e ho connesso il cavo ethernet alla ExaGrid.
Dovrete quindi aprire un browser compatibile (leggi internet explorer…, ho dovuto quindi accendere una virtual machine WinXP con Vmware Fusion…) verso http://192.168.0.5 e fare login con le credenziali di default.
Non è obiettivo dell’articolo replicare interamente l’ottimo manuale di installazione, quindi ecco qui un riassunto dei passaggi necessari. Dato che questa installazione è di tipo one-site/one-unit, nic1 non necessita di essere configurata. Ho solo configurato il mio nuovo ExaGrid Site come “TestLab”.
Ci sono altre opzioni di configurazione come multisite, DR sites, che forse discuteremo nei prossimi articoli.
Dopo meno di due minuti e alcune schermate, ero pronto ad applicare le impostazioni:
Dopo aver applicato le impostazioni scelte, ExaGrid è pronta per riavviarsi. Ho disconnesso il cavo ethernet dal mio computer e ho collegato l’unità alla rete, e mentre attendevo il reboot ho configurato il mio server dns con i nuovi record per l’unità ExaGrid.
Finalmente, dopo meno di 30 minuti dall’inizio dell’installazione, ero in grado di effettuare il primo login, e questa è la vista che ho avuto.
Ho rinominato il site in Vuemuer per rendere il suo nome più specifico e facilmente identificabile: se configuriamo infatti opportunamente l’unitò, ExaGrid invierà informazioni attraverso internet al supporto, in modo che essi possano monitorare lo stato dell’intero site e contattarci direttamente in caso di problemi, rotture disco o altro. Questo livello di supporto è un altro plus di questa soluzione.