HP ha annunciato qualche settimana fa, durante il suo evento annuale HP Discover a Las Vegas, l’ultimo nato della famiglia 3Par StoreServ, il modello 7450, completamente basato su dischi Flash.
Questo mio articolo non vuole essere l’ennesima recensione del prodotto, non sono un esperto di Storage nel modo più assoluto, al massimo un esperto di virtualizzazione che usa i vari prodotti di storage. Potete trovare in rete moltissime recensioni e analisi approfondite, come ad esempio questa di Chris Evans che mi è piaciuta particolarmente, così come questa di Enrico Signoretti.
Ma appunto da “utilizzatore”, volevo portarvi una mia riflessione su come questa mossa di HP potrebbe influenzare il mercato, e su come HP abbia adesso con questo nuovo prodotto un arma per combattere ad armi pari (e forse qualcosa di più) con tutte quelle startup che si sono affacciate nel mercato degli storage all-flash.
Make or Buy?
Innanzitutto, un plauso ad HP per aver creduto e investito nella tecnologia 3Par.
Solitamente, quando una grande azienda si ritrova indietro nella corsa tecnologica nei confronti di alcune agguerrite startup, la mossa più facile e veloce è investire parte degli ingenti capitali che possiede per acquisire e fare propria la tecnologia della startup. Questa mossa in un sol colpo elimina un piccolo ma fastidioso concorrente, e fa acquisire alla grande azienda la tecnologia della startup. L’abbiamo visto molte volte, e ad esempio nello stesso segmento è quello che ha fatto EMC con l’acquisizione di ExtremeIO.
HP ha invece scelto una strada differente. Nel solito dilemma “make or buy”, ha puntato sul make. Lo scorso dicembre avevo partecipato, invitato come blogger, all’edizione europea di HP Discover a Francoforte. Durante una tavola rotonda con David Scott, VP di HP Storage, alla precisa domanda di un partecipante “Avete intenzione di acquisire tecnologie per il settore dei flash arrays?” aveva perentoriamente risposto (non sono le sue esatte parole) “No, riteniamo che HP possieda le tecnologie necessarie per realizzare questi prodotti in casa. Vedrete”.
Ed ecco il risultato, sotto forma del 3Par 7450.
Big Vendor vs Startup
Con questo lancio, adesso HP ha un prodotto all-flash esattamente come molte startup. Non un mero annuncio di qualcosa che deve ancora essere commercializzato, ma un modello che è già oggi possibile ordinare. Precedentemente, sui blog aziendali di molte startup si erano sprecate le critiche e un pò di scherno verso gli annunci EMC (ExtremeIO, ViPR) o NetApp (EF540, FlashRay). Ora, sebbene queste critiche a me non piacciano, e dimostrano un atteggiamento difensivo (comprensibile oltretutto, viste le differenze dimensionali tra le aziende coinvolte), insistevano a ragione sul fatto che questi prodotti erano stati sbandierati con largo anticipo ma nella realtà esistevano solo nelle brochure dei due colossi, mentre loro (le startup) potevano offrire queste stesse tipologie di prodotti già da diverso tempo. Invece, l’annuncio di HP non è stato commentato da nessuna di queste startup. Segno che questa operazione di HP ha colto nel segno.
Durante lo scorso Storage Field Day 3 a cui ho partecipato, una delle tavole rotonde ha avuto come argomento: “When Should You Buy From A Startup” (qui il video su youtube).
Uno dei concetti che è emerso, è che c’è un effettivo rischio nell’acquistare prodotti di una startup, e questo rischio deve essere compensato da un notevole incremento di valore che la soluzione della startup deve poter offrire se paragonata a un prodotto di una grande azienda. Ora, se proviamo ad applicare questo ragionamento a “3Par 7450” vs “all-Flash Startups”, vediamo come a mio avviso la bilancia si sia spostata decisamente verso HP.
Innanzitutto, la tecnologia: uno storage all-flash viene acquistato principalmente per le prestazioni. Ma con 550.000 IOPS e una latenza inferiore al millisecondo, i valori del nuovo 3Par sono in linea con quelli dichiarati da alcune startup (Pure Storage ad esempio dichiara 400k IOPS con all’incirca le stesse latenze). Con tutte le possibili differenze sui modi in cui sono stati ottenuti questi valori, è indubbio che parliamo di storage array della stessa fascia.
Costi al GB: 3Par è da sempre famosa per il suo ASIC, un chip dedicato alla riduzione dei dati scritti sui dischi tramite la rimozione dei bit 0. Applicato ai dischi SSD, permette esattamente come gli storage delle startup di ridurre l’usura dei dischi SSD, e anche il costo per GB dell’array.
Dicevo all’inizio che le armi di HP però sono per assurdo maggiori di quelle delle startup. La prima e più lampante è la dotazione di funzioni “enterprise” che questo nuovo storage possiede, per il semplice fatto di essere un 3Par. Se una critica può essere mossa ai prodotti delle startup, è la mancanza di alcune funzioni che necessariamente un’azienda “enteprise” richiede, una su tutte la replica tra due storage (e dal mio punto di vista di virtualization architect, la conseguente mancanza del supporto per VMware Site Recovery Manager). Vero che tutte queste startup dichiarano di averlo in roadmap (ma nessuna direbbe di non averlo), ma ben poche possiedono effettivamente questa funzione. Il nuovo 3Par invece, dal primo giorno possiede tutte queste funzioni, esattamente come tutti i modelli 3Par: snapshots, repliche, peer motion, federazione di storage…
Note Finali
Tutte queste cose, a mio avviso, hanno ridotto il gap tra HP e le varie startup in modo considerevole, se non in certi aspetti invertito l’ordine. E se un prodotto della startup non ha più un margine tecnologico elevato rispetto al prodotto del grande vendor, ha ancora senso rischiare l’acquisto? O forse il cliente enterprise si affiderà al grande vendor?
Sono curioso di vedere, nei mesi a venire, come evolverà questo settore del mercato storage.