Da anni vmware ha sempre detto che il thin provisioning non era utilizzabile sui sistemi esx per non impattare le performance. Con l’uscita di vSphere e la ricomparsa del thin provisioning tutti siamo rimasti un pò dubbiosi. Possibile che la crescita del disco virtuale nel file system vmfs non avesse impatti sulle performance?
Leggendo questo interessantissimo paper di vmware: “Performance study of VMware vStorage Thin Provisioning“, parrebbe di no. C’è solo da tenere bene a mente due cose: tenere sempre sotto controllo i valori di over committment (non possiamo sovrallocare una lun e non pensare che in assenza di allarmi e trigger non succederà mai nulla…), e premurarsi di creare fin dall’inizio il disco virtuale tramite lo zeroing out, ovvero la scrittura di tutti zeri sul disco in fase di creazione.
Questa procedura è disponibile solo da riga di comando e implica tempi di provisioning della virtual machine maggiori, ma garantisce performance in linea con i dischi classici.