Dall’anno scorso, lo storage LeftHand di HP è stato rinominato StoreVirtual, mentre lo storico nome LeftHand è rimasto a identificare il sistema operativo. Nell’imminenza del rilascio della versione 11.0 del software, HP ha rilasciato da poco il documento ufficiale What’s new in LeftHand OS 11.0, che merita una lettura per informarsi sulle novità in arrivo, e nel caso si possieda già un sistema StoreVirtual, pianificare l’aggiornamento tenendo in considerazione le novità.
Adaptive Optimization
Una delle novità più attese è sicuramente il Tiering. Denominata da HP Adaptive Optimization, permette di utilizzare in modo trasparente all’interno di una StoreVirtual VSA due livelli di storage con differenti prestazioni (tipicamente SSD e HDD), e muovere automaticamente i sotto-blocchi di una stessa LUN tra questi due livelli, in tempo reale e con una granularità di 256 KB, corrispondente a una pagina di memoria standard di LeftHand.
A differenza di altri tipi di storage dotati di tiering, dove lo spostamento dei dati tra i livelli avviene ad intervalli periodici e basandosi su dati statistici, nel caso di StoreVirtual il tiering avviene in tempo reale in base al carico di lavoro che viene rilevato. Non sono mai stato un grande fan del tiering “vecchio stile”, in quanto non permette in alcun modo di gestire i picchi di I/O che si generano su uno storage, ma risulta sempre in ritardo rispetto a quelle che sono le esigenze dell’infrastruttura. Immaginate una virtual machine dove risiede il software per il pagamento degli stipendi di una grande società: tipicamente, questo sistema è dormiente per tutto il mese, salvo avere un improvviso picco di attività nel giorno in cui le paghe vengono emesse. In uno storage con tiering schedulato, i blocchi della lun che contengono questa virtual machine risiedono normalmente su un Tier a basse prestazioni. Per poter essere spostata su un Tier superiore, lo storage deve innanzitutto accorgersi che l’attività è aumentata: ma siccome l’algoritmo di tiering si basa su dati storici (tipicamente le 24 ore precedenti) si accorgerà dell’incremento di I/O appunto 24 ore dopo, probabilmente quando l’attività mensile sarà già terminata. Il risultato sarà che la virtual machine verrà spostata sul Tier più performante in ritardo, rendendo il Tiering stesso inutile.
L’unico modo per prevenire questi problemi nei sistemi tradizionali, era schedulare un’attività di Tiering in anticipo, ma capite benissimo come questa soluzione sia soggetta a innumerevoli problemi: anche un banale cambio di data in cui viene utilizzata la virtual machine rende completamente inutile la schedulazione. Oppure creare un Tier completamente costruito con dischi SSD, con invece impatti sul budget.
Ben vengano invece soluzioni in tempo reale, come quella introdotta da HP. StoreVirtual è sempre stato un ottimo e solido prodotto, ma si iniziavano a vedere problemi di prestazioni dato che l’unico modo per incrementarle era creare stripe di dischi meccanici sempre più grandi. Una soluzione non ottimale, dato che si tentava di risolvere un problema di prestazioni aggiungendo capacità. Il tiering sicuramente è una graditissima novità, che rende nuovamente StoreVirtual una soluzione storage “moderna”.
Altre novità
Innanzitutto, HP StoreVirtual VSA sarà disponibile in tre differenti versioni:
La versione “Basic” è sicuramente molto appetibile per i clienti che hanno acquistato o stanno per acquistare il bundle Essentials (Plus) di VMware vSphere, dato che permette di creare una VSA per ogni server ESX. Vi è un limite di 4TB per VSA, ma creando LUN in Network Raid 5 questo equivale a 8 TB utili, solitamente sufficienti per ambienti di queste dimensioni. Non prevede inoltre l’auto-tiering.
Molto interessante invece la versione “Capacity” da 50 TB: la VSA adesso è diventata anche la versione di StoreVirtual con la maggiore capacità disco. Una nota particolare sulle dimensioni del cluster: finora il limite di nodi per cluster è sempre stato di 32 nodi, ma HP stessa suggeriva di non andare oltre i 16 nodi per evitare problemi di eccessivo traffico di replica e conseguente degrado di prestazioni. Con la nuova versione, il limite reale di 16 nodi è stato in pratica “ufficializzato”.
Per gli utenti Hyper-V adesso HP StoreVirtual supporta il protocollo SMI-S, permettendo una gestione dei volumi direttamente da Microsoft System Center Virtual Machine Manager (SCVMM) 2012 SP1, senza dover interagire con la Centralized Management Console di HP.
Vi sono inoltre altre novità riguardanti versioni aggiornate e migliorate di vari componenti: CLIQ (command line interface di LeftHand), supporto alle snapshots in abbinamento a Microsoft VSS, HP StoreVirtual Recovery Manager.
Infine, è cambiata leggermente la logica di gestione delle storage snapshots: se una snapshot periodica non ha occupato ulteriore spazio disco, la sua cancellazione non avviene immediatamente allo scadere del suo periodo di esistenza, ma viene mantenuta nel cluster. E’ possibile vedere queste snapshot nella CMC (e via command line) taggate col termine “consolidating”.
Note Finali
Le novità di LeftHand 11.0 sono interessanti, ma ovviamente la novità principale è l’Adaptive Optimization. Oltre i vantaggi indubbi che porta, a mio avviso è importante come indicatore della direzione che HP ha preso con Storevirtual: sia il tiering che le nuove capacità di spazio saranno disponibili unicamente con la VSA; è chiaro che il futuro di StoreVirtual è la versione unicamente software, sotto forma di VSA.