Oggi Nutanix ha annunciato la nuova versione 3.5 del loro software.
In qualità di partner ho avuto la possibilità di partecipare a una breve anticipazione in merito a questa nuova versione, e devo dire che le novità introdotte sono molto interessanti. Per prima cosa, è importante notare come tutte le nuove funzioni annunciate saranno disponibili a chiunque possieda il loro prodotto e abbia un contratto di supporto attivo. Non lucrare sui clienti esistenti con continui upsell è una saggia mossa, e renderà felici i clienti!
Vi sono ulteriori miglioramenti delle prestazioni, che a certi livelli non sono mai banali, visto l’elevato livello da cui già siparte, ma ci sono soprattutto alcuni singoli annunci che meritano un’attenzione speciale.
Nutanix Elastic Deduplication Engine
Già dalle precedenti versioni, Nutanix offriva tecniche di compressione (post-precessing, non in real time) per ridurre la quantità di dati effettivamente scritta nello storage. Nella nuova versione si attendeva qualche ulteriore evoluzione, e si vociferava di un possibile arrivo della deduplica. Ebbene, eccola qui:
Si tratta di un processo eseguito in realtime, ed è possibile applicarlo sui dati contenuti sui due primi livelli di storage, ovvero la RAM e lo storage SSD della controller VM (CVM). In questo modo, si ottengono svariati benefici: innanzitutto, un uso ancora migliore delle risorse storage disponibili, dato che all’atto pratico si possono salvare molti più dati nello stesso storage fisico. Inoltre, come oramai è noto, ridurre il più possibile le scritture sui dischi SSD ne prolunga la durata. Essendo una funzione puramente software, è disponibile su ogni modello Nutanix e indipendentemente dall’hypervisor utilizzato, sia esso vSphere, KVM o l’appena annunciato Hyper-V. E’ già previsto un futuro supporto anche per l’ultimo livello di tiering, quello composto dai dischi meccanici.
PRISM
Si tratta della nuovissima interfaccia di gestione dell’ambiente Nutanix, composto da una nuova GUI e dalle REST APIs. Riguardo la GUI, la precedente interfaccia realizzata in Flash, benchè graficamente accattivante, è stata abbandonata in favore di una nuova interfaccia completamente basata su HTML5.
Ciò permette di poter utilizzare l’interfaccia su ogni browser esistente, e inoltre garantisce una integrazione più facile con il reale motore di gestione che sta nel backend. Dato che tutto quanto è possibile fare tramite GUI è anche disponibile attraverso le REST APIs, è facile ipotizzare che il backend sia unico, e la scelta di usare GUI o API dipenda unicamente dalla situazione. Se volete informazioni più dettagliate su questa novità, vi invito a guardare la presentazione fatta da Steven Poitras all’ultimo Tech Field Day 9:
VMware Site Recovery Manager SRA
Dopo aver seguito il corso ufficiale, e aver potuto provare la shell di Nutanix e i suoi comandi per la gestione delle repliche, avevo subito pensato che per come era fatta sarebbe stato veramente facile aggiungere un SRA ufficiale per il supporto a Site Recovery Manager. E infatti, ecco che tra gli annunci c’è anche lo Storage Replication Adapter. Nonostante sia possibile gestire replica e failover a livello storage direttamente con Nutanix, il supporto per SRM aggiunge alla soluzione la parte di orchestrazione del Disaster Recovery, e il supporto ufficiale per una soluzione molto amata da moltissime aziende.
Hyper-V
Nutanix è nato con VMware vSphere, ma da sempre è stato detto che la scelta non era assoluta, ma solo un inizio logico scegliendo di supportare per primo l’hypervisor più diffuso. L’architettura di Nutanix, basata su commodity hardware e una virtual machine che rappresenta il cuore della soluzione, è di per se agnostica, e può essere eseguita su differenti hypervisor. Dopo aver annunciato alcuni mesi fa il supporto per KVM, ecco adesso il terzo hypervisor, Microsoft Hyper-V.
La gestione è unificata per tutti gli hypervisor, e tutte le funzioni già esistenti e quelle nuove sono disponibili per tutti i 3 hypervisor supportati. Nutanix quindi non risulta essere un vincolo nella scelta di un hypervisor, ma anzi permette di usare la stessa piattaforma in tempi differenti con hypervisor differenti, secondo necessità. Ad oggi, il supporto per Hyper-V è una “Tech Preview”, ovvero non è pienamente supportato per ambienti produttivi, ma sicuramente sarà solo questione di alcuni mesi. Una nota interessante è il supporto per SMB 3.0: non ci sono informazioni ulteriori, ma parrebbe che le share SMB vengano erogate direttamente dalle Controller VM. Se così fosse (e sarebbe logico attenderselo), sarebbe l’ennesima conferma che il cuore della soluzione Nutanix è il loro file system nativo NDFS, e i filesystem che vengono esposti agli hypervisor, siano essi NFS o ora SMB, è solo una “vista” sul filesystem nativo.
[Questo post è un lavoro originale di Luca Dell’Oca, pubblicato sul blog www.virtualtothecore.com ]