Si è conclusa da pochi giorni la prima User Conference del VMUGIT, il chapter italiano del VMUG, di cui sono membro dello steering committee (o comitato organizzativo, se preferite).
E’ stato un successo, per certi versi insperato anche se auspicato, e come sempre il maggior contributo al suo successo l’hanno portato gli utenti. Senza nulla togliere agli sponsors che ci hanno economicamente supportato per organizzare l’evento, e a cui va tutta la nostra riconoscenza, il vero valore aggiunto di questo tipo di eventi lo fanno gli utenti: la possibilità di incontrare persone che solitamente conosciamo solo attraverso i loro blog o per l’attività che svolgono, poterci interagire, parlare con altri utenti che usano le nostre stesse tecnologie e confrontare con loro i modi d’uso, i dubbi e le idee, è una cosa impagabile.
Durante il pomeriggio, due semplici domande mi hanno fatto ripensare non poco al senso che IO do alla User Community:
– prima Mike Laverick, durante la sua presentazione, ha chiesto ai presenti “Perchè possedete un Home Lab?”
– dopo un’ora, facendomi un’intervista per i Veeam Forums Hans DeLeenheer mi ha chiesto “Perchè contribuisci così tanto sui forum di Veeam e VMware?”
Nella loro semplicità, queste due domande (e la risposta che ho dato ad Hans) racchiudono il vero significato del mio impegno nella community.
Già, perchè possiedo e opero un mini-laboratorio virtualizzato che devo manutenere e aggiornare? Perchè spendo ore a scrivere articoli e post sui vari forum? Perchè dono parte del mio tempo libero all’organizzazione delle User Conference o mi sono inventato da zero un’iniziatica come gli Hands-On Days?
Non è il vExpert award (di cui vado comunque fiero), non sono i banner che promuovo sul questo blog (ho troppe poche visite per anche solo pensare di farla diventare un’attività professionale, anche se diventare un blogger di professione è da sempre il mio sogno), non è la visibilità pubblica che ottengo (che vedo come un riconoscimento piuttosto che un obiettivo).
E allora cos’è?
Non avevo mai pensato seriamente a questa cosa, ma nel rispondere ad Hans mi è uscita spontaneamente.
Lo faccio innanzitutto per me.
So che sembra strano a dirsi, ma posso spiegarvelo brevemente. Sono una persona profondamente curiosa, e come tutti i curiosi mi annoio con molta facilità se continuo a ripetere le stesse cose per giorni. Sono stato molto fortunato nel trovare un lavoro dove posso sperimentare nuove tecnologie, dialogare con molti produttori e sviluppare progetti per molti clienti, e ognuna di queste attività mi da la possibilità di imparare cose nuove. La frequentazione dei forum e questo blog seguono la stessa idea: ogni discussione con altri utenti è nuova fonte di idee, di ripensare in modo differente idee già acquisite, di disegnare ogni volta una nuova infrastruttura che, per le sue caratteristiche e i requisiti, è fondamentalmente unica.
Scrivere sui forum per aiutare la gente quindi aiuta anche me: ogni risposta rafforza le mie capacità di progettazione, mi permette di calarmi (anche se in forma molto minore rispetto a un vero progetto sviluppato per un cliente) ogni giorno nei panni del “system architect” e pensare alla migliore soluzione per l’utente/cliente. Molti degli spunti che traggo da queste discussioni diventano poi dei nuovi post sul blog, e scrivere gli articoli mi permette di organizzare le mie idee in schemi logici definiti piuttosto che tenerle a mente in modo confuso. Oltre a rappresentare un “quaderno degli appunti” da consultare in seguito secondo necessità.
Una delle obiezioni più tristi che mi sono sentito fare è sempre stata questa: siccome vivo di consulenze, dovrei tenere per me le cose che so perchè rappresentano un vantaggio competitivo rispetto ad altri che fanno il mio lavoro. Capisco il motivo di questa obiezione, ma non la condivido minimamente: è proprio il divulgare le mie conoscenze che rafforza la mia competitività, e da eventualmente al cliente uno spaccato preciso di chi sono e di cosa so. Non ho bisogno di un portfolio di casi di successo, perchè i lavori che ho fatto sono in gran parte raccontati in forma anonima in questo blog. Mi capita sempre più spesso di incontrare nuovi clienti che per prima cosa mi dicono “ho letto il tuo blog, ho visto i tuoi webinar, quindi posso già essere sicuro che tu ne sai“. Ecco, se anche volessi usare il blog unicamente per scopi promozionali, avrebbe già raggiunto il suo scopo, più di mille biglietti da visita o di brochure aziendali.
Se quindi pensate di avere qualcosa da condividere, non abbiate paura a farlo: quello che vi torna indietro alla fine è molto più di quello che avete donato. Fosse anche solo un breve commento al post di un altra persona, scrivetelo. Chi come me tiene un blog (o almeno la maggior parte di noi, ci sono anche casi patetici in giro…) è animato per prima cosa da un’enorme passione per quello che fa, e i commenti ai post sono come le pacche sulle spalle o le strette di mano fatte di persona.
Per quanto mi riguarda, io continuerò a regalare spassionatamente le mie conoscenze ai miei lettori.