Anche quest’anno ho avuto il piacere e l’onore di essere invitato da Stephen Foskett alle roundtables di Tech Field Day, realizzate durante l’appena concluso VMworld US 2013. Ho avuto la possibilità di incontrare 3 diversi produttori, e il primo di essi è stato Asigra.
Devo essere onesto, prima di questo incontro non sapevo della loro esistenza, e per un persona che lavora (anche) nel campo della Data Protection, è un pò una pecca… In ogni caso, la loro presentazione non è stata basata principalmente sulla tecnologia da loro posseduta, ma piuttosto su un nuovo modello di licensing per la loro soluzione di backup, o per meglio dire di recovery.
Asigra è un’azienda canadese, basata a Toronto e fondata nel 1986. Da sempre si è focalizzata sui servizi di backup per Service Provider, e tutt’ora possiede un unico prodotto, votato a queste soluzioni. Per avere una visione completa dell’azienda e della loro soluzione, vi suggerisco innanzitutto di prendervi una pausa, e vedere questi due video:
La novità che ci è stata presentata alla roundtable tuttavia non era una nuova versione del software, ma un innovativo e per alcuni versi intrigante modello di licensing.
Asigra ci ha spiegato come, dall’analisi dei trend di crescita dei dati, i backup crescono mediamente 3-4 volte più velocemente in dimensioni rispetto ai dati primari che stanno proteggendo. Se ad esempio i dati di un azienda passano in 5 anni da 10 a 100 TB, è probabile che nel frattempo i seti di backup siano cresciuti non 10 ma 30-40 volte. Inoltre, sempre da indagini fatte da Asigra è emerso come la maggior parte delle società effettuino ogni anno ripristini per non più del 10% del totale dei dati posseduti.
Questi due elementi hanno portato Asigra a sviluppare un nuovo modello di licensing, chiamato Asigra Recovery License Model (RLM); nelle intenzioni del produttore vi è la volontà di offrire ai clienti un licensing più equo, e che valorizzi maggiormente i restore rispetto ai backup. Questa prima affermazione mi ha subito incuriosito: è da tempo che vado dicendo che non dovremmo più parlare di soluzioni di Backup, ma di Restore, dato che alla fine l’obiettivo ultimo della Data Protection è il ripristino dei dati.
Il nuovo sistema di licenza prevede la separazione tra il costo dei backup, sempre conteggiato a volume, dal costo del ripristino. Asigra ha introdotto un sistema di misurazione delle attività di ripristino, e la licenza viene fatta pagare in base all’ammontare dei ripristini. Esiste innanzitutto una soglia massima, corrispondente al 25% del prezzo dei backup, indipendentemente dal quantitativo di dati ripristinati. Tramite il sistema di “tracking” è possibile inoltre chiedere ad Asigra ulteriori riduzioni del prezzo, dato che potrebbe indicare un uso effettivo anche minore di quanto inizialmente valutato.
Ci sono poi alcune “chicce”: cosa succede durante un DR Drill, ovvero un test di ripristino, in cui è anche possibile si testi il ripristino del 100% dei dati? Il prezzo improvvisamente schizza alle stelle? No, perchè essendo attività pianificate solitamente, è possibile richiedere delle speciali licenze a un prezzo molto ridotto proprio per effettuare queste attività.
Ma la cosa ancora più intrigante è un’altra: solo i ripristini RIUSCITI vengono conteggiati. Indipendentemente che il problema che non abbia permesso il ripristino sia un tape rotto, o anche un errore di un utente nel realizzare il backup, questi non vengono conteggiati. Questa è un’idea molto positiva, e in linea con il concetto iniziale di offrire una licenza equa al cliente. Un ripristino non riuscito non porta a nessun dato recuperato, quindi perchè doverlo pagare?
All’atto pratico, anche la licenza di backup di Asigra è a volume, quello che cambia è il prezzo della componente di restore: non ho avuto occasione di fare calcoli per paragonare la soluzione con quella dei concorrenti, ma sicuramente in ambienti dove è raro fare dei restore (e sono la maggioranza, detto onestamente, come detto prima Asigra dice che la media è il 10% dei dati) il calo dei costi portato da questa nuova formula potrebbe rendere questo prodotto una scelta oculata.
Vi riporto una loro schermata proiettata durante l’evento riguardante il modello di licensing:
Da una breve chiaccherata con Eran Farjun, Executive VP di Asigra nonchè nostro interlocutore durante la Roundtable, è emerso che il responso dei clienti vecchi e nuovi è stato altamente positivo; ho potuto inoltre scoprire come il prodotto sia utilizzato in Italia ad esempio da Telecom Italia (più un altro paio di nomi, ma che non sono sicuro di poter citare), tanto che il loro logo è presente nella home page di Asigra, così come altri brand noti a livello mondiale come Porsche, Allianz e NFL.
Infine, di seguito potete vedere il video dell’incontro avuto con Asigra settimana scorsa, buona visione.
[Questo post è un lavoro originale di Luca Dell’Oca, pubblicato sul blog www.virtualtothecore.com ]