Ho avuto recentemente un buono di 25 dollari da spendere sull’infrastruttura vCloud Express di Terremark. Ho voluto quindi provare a giocarci un pò, e vedere come si comporta.
L’ovvio paragone è con Amazon AWS, o meglio con il servizio EC2. Nel caso di Terremark, abbiamo una piattaforma sottostante composta da vCloud, sicurezza e segmentazione con vShield, nodi ESX, virtual machines, tutto l’armamentario VMware insomma.
Dopo aver effettuato la prima login, curiosando in giro ho trovato la PVLAN assegnatami, consistente in una subnet /26 di una rete 10.x. Inoltre, mi è stato assegnato un singolo indirizzo IP pubblico, col quale eventualmente pubblicare le mie risorse. Non ho trovato invece dove richiedere eventualmente altri indirizzi IP.
Passando alla creazione di un nuovo server, il wizard è molto chiaro e intuitivo, composto da differenti step. Possiamo innanzitutto decidere di avere un deploy partendo da un template (microsoft 2003/2008, Linux con distribuzioni Centos, RHEL, Ubuntu JeOS, Ubuntu Server) oppure, e qui c’è una prima grande differenza con AWS, avere un blank server del quale decidiamo unicamente il sistema che sarà ospitato, il numero di vCPU (fino a 8), il quantitativo di ram (fino a 16 Gb) e lo spazio disco tra 5 e 75 Gb.
E’ interessante notare come il sistema mi permette già di sapere quanto andrò a spendere all’ora, man mano che modifico le impostazioni:
Diciamolo subito, i prezzi sono superiori a quelli di Amazon: provando a realizzare una macchina con 0.5 Gb di ram, 1 vCPU e 10 Gb di disco, ovvero quanto di simile a una ami micro di EC2, abbiamo un costo orario di 0.037 dollari/ora con Terremark, mentre con EC2 (sommando anche EBS) nel sito US-East abbiamo 0.022 circa. Anche Terremark computa poi lo spazio disco vero e proprio, gli indirizzi Ip pubblici (anche se usati, e non solo quelli dormienti come Amazon), e il traffico consumato. Inoltre, Terremark conteggia anche gli “internet services”, ovvero le porte TCP/UDP mappate sui server interni con il PATting….questo mi pare un pò troppo sinceramente.
Ho provato a simulare un server linux con 8 Gb di ram e 2 vCPU, paragonabile quindi a una AMI Large: 0.484 con Terremark, 0.347 circa con Amazon. Ho come il sospetto che aumentando la potenza, o generando tanto traffico internet, i costi alla fine siano equivalenti.
Un primo sfizio che ci si può togliere con Terremark, non avendone la possibilità con Amazon, è creare virtual machine con 4 Gb di ram, taglio non presente in AWS ma secondo me invece decisamente interessante. Inoltre, anche le macchine da 1.5 Gb di Terremark possono essere create indifferentemente a 64 o 32 bit.
Dicevamo del wizard: dopo aver scelto un sistema windows 2003 R2, 500 mb di ram e 1 vCPU, arriviamo ad una schermata che non potrà non far felici i sistemisti come me:
Amazon AWS è sicuramente una piattaforma pensata principalmente per le applicazioni che ci girano sopra, e quindi molte scelte progettuali come la volatilità dei server EC2 è giustificata, ma d’altra parte strutture IT non orientate all’erogazione di applicazioni qui con vCloud secondo me sono meglio gestibili. Come notate, posso assegnare nomi ai server e scegliere un’indirizzo ip tra quelli che ho a disposizione. Dopo l’ultima schermata di riepilogo, viene avviato il deploy.
E’ possibile connettersi al server direttamente da vcloud, sfruttando la console integrata, che offre un activex per internet explorer o un XPI per Firefox (niente per il mio povero Chrome). Da qua si è connessi in console sul server. Per la connessione però è necessario attivare prima la connessione VPN, erogata tramite Cisco AnyConnect. Entrati in macchina e configurata la rete, il server è raggiungibile direttamente via RDP, sempre attraverso la vpn. Già questo livello di interazione a me fa gongolare…..
Contando che il datacenter di Terremark sta a Miami, la connessione non è oltretutto niente male. Vi mostro solo un altro paio di schermate, sicuramente arriveranno in futuro altri articoli su questa piattaforma.
Sicuramente vCloud è un prodotto giovane, mancano alcune funzioni (come faccio ad aggiungere un hard disk al mio server???), e altre sono poco immediate. Però le potenzialità si intravvedono tutte. E ripeto, secondo me da un punto di vista sistemistico, questa piattaforma può diventare molto più sfruttabile di AWS o simili.