Eccoci qua nuovamente alle prese con una terastation!!!
Sono stato occupato in questi giorni a realizzare una migrazione di storage iscsi, che mi è servito anche come spunto per questo articolo.
Il cliente di cui vi avevo raccontato lo scorso anno ci ha preso gusto con vmware, e ci serviva uno storage di maggiori dimensioni.
Rimasti soddisfatti della prima Terastation, siamo tornati nuovamente sui prodotti Buffalo, questa volta prendendo la Terastation di terza generazione. Tra le caratteristiche nuove, la doppia scheda di rete con possibilità di teaming e l’hot swapping dei dischi erano sicuramente punti premianti per potenziare e migliorare la struttura esistente. Oltretutto il formato era nel frattempo sceso da 2 a 1U, e visto che di spazio nel rack ce n’è sempre poco…
L’installazione come sempre è avvenuta in poco tempo, e dopo un breve giro nei menu avevamo il nostro storage iscsi da 3 Tb pronto all’uso. Come sempre si fa in questi casi, ci siamo recati nel menu Storage Adapters di ESXi (che dalla volta scorsa era passato da 3.5 a 4.0) e abbiamo aggiunto un nuovo “Send Targets” all’adattatore software iscsi.
Vi chiederete del titolo? Beh, eccolo il problema: aggiunto il nuovo target ESXi correttamente propone una scansione, ultimata la quale ci siamo ritrovati con una situazione simile a questa:
Notate nulla? Avevamo solo la vecchia Lun da 2 Tb, ma i paths erano diventati 2!!!!! In qualche modo, ESXi vedeva la seconda terastation da 3 Tb come un differente path della stessa Lun, e non come fosse una nuova Lun.
La prima cosa che abbiamo pensato è ovviamente stata, visti i precedenti “oh ma con la terastation ce n’è sempre una!!”.
La conferma dei nostri timori arrivava impietosa da questa schermata:
Come noterete, i target hanno nomi completamente diversi, perchè SONO le due terastation diverse…..
Dopo ore ad arrovellarsi, e aver provato che effettivamente spegnendo la prima la seconda si vedeva benissimo, lampo nel cervello: vuoi vedere che mi dice nella colonna “LUN 0” come fosse un multipath? rapida ricerca sul forum di vmware e ci imbattiamo in questo thread. Effettivamente entrambe le terastation presentano la lun con codice 0, e tutte e due utilizzano ietd come demone linux col quale fanno funzionare iscsi (esattamente come openfiler, ma in questo si può configurare l’id).ESXi, in assenza di sistemi iscsi evoluti che possano far identificare le lun in base ad ulteriori parametri, ha come unico elemento per identificare una lun l’id, tanto che viene raccomandato di avere lun id univoci tra i vari storage…..
Ora, l’unico modo possibile era perciò sperare che la seconda terastation ci avesse dato la possibilità di rinumerare l’id della sua lun per metterlo diverso da 0. Secondo voi? Ma neanche per sogno…. Anche sul forum buffalo avevo trovato utenti incazzatissimi per questa limitazione.
Che si fa? Abbiamo provato di ogni, ma senza soluzione. In attesa che Buffalo o VMWare rilascino aggiornamenti ai loro prodotti che permettano di aggirare questo problema, voi aggirate le unità Terastation e rivolgetevi altrove.
Per il mio prossimo lavoro “low budget” ho più o meno deciso, proviamo o un server openfiler, che a tutt’oggi si è rivelato un gran sistema, oppure un Dell MD3o00i. Questi due sistemi possono costare circa 2000 euro il primo (ma dipende dalla configurazione del server sottostante) o 5000 euro la seconda.
Cosa abbiamo imparato da queste avventure? Che sotto a una certa cifra (diciamo 3000 euro…) realizzare un sistema performante iSCSI, sia esso per vmware o per altri scopi, è impraticabile. Avevo in mente di provare anche una Drobo Elite, ma ulteriori letture su vari forum mi hanno fatto decisamente resistere.