VMware ha da poco rilasciato la versione 4.0 del suo noto Converter, il software che permettte di convertire le installazioni fisiche in macchine virtuali.
Non fatevi trarre in inganno dal nuovo nome, stiamo sempre parlando del caro vecchio converter, arricchito in questa nuova versione non solo di un nuovo nome ma anche di nuove funzioni e specifiche:
– conversione p2v di macchine linux (RHEL, Suse, Ubuntu)
– conversione p2v di Windows 2008
– la possibilità di creare hot cloning incrementali durante il p2v
– supporto esteso ai formati immagini di altri produttori come symantec, acronis e altri
– automazione dei processi di cloning, con possibilità di spegnere alcuni servizi della macchina sorgente, l’intera macchina sorgente a operazione conclusa, o avviare la macchina target
– estesa possibilità di configurare la macchina target, incluso cpu, memoria, e il controller disco
La funzione di creare immagini incrementali direi che decisamente è la funzione più importante. Pensiamo alla possibilità di avere una macchina di produzione e il suo clone virtualizzato usato come backup, e poter portare ogni nuova modifica fatta al sistema primario sul backup. Possiamo praticamente avere le snapshots anche su macchine fisiche e non solo sulle virtuali.
Come sempre, la versione standalone è disponibile gratuitamente per il download, a questo indirizzo.