Questa sessione, tenuta da Bryan Evans (Product Manager, BCDR, VMware, Inc.) e Craig McLellan (CTO, Hosting.com) si è incentrata sull’evoluzione di SRM. Si è parlato delle nuove funzioni introdotte con la versione 5.0 (vSphere Based Replication, Automatic FailBack…) così come alcune delle funzioni che dovremo aspettarci nel futuro.
Le prossime versione di SRM permetteranno di avere non più un Protected Site e un DR Site, ma gstire in modo continuo il movimento delle VM tra vari site, diventando di fatto un Site Manager. Cade il concetto di DR, e si inizia a parlare di BC (business continuity). Potrò muovere le VM tra vari siti, tutti produttivi, e questi siti potranno essere indifferentemente altre cloud private, o un public cloud (basato su vCloud).
Altre idee su cui si sta lavorando sono ad esempio il Desktop DR e Cloud DR. Mentre il primo è per ora un’idea, il secondo è stato annunciato come “a breve termine” e permetterà alcuni utilizzi descritti durante la sessione:
– il DR “verso” vCloud (DRaaS): un cliente vSphere può usare un vDC di Vcloud come target di Disater Recovery, acquistando il servizio da un Cloud Provider
– il DR “tra” vCloud Director differenti: questo è ancora più affascinante, e permette fondamentalmente di muovere le vApp tra vCloud Director differenti. Una mattina le mie applicazioni sono in esecuzione in Europa, alla sera le posso spostare negli USA ad esempio.
Il primo scenario è sicuramente il più immediato: permetterà a clienti di piccole/medie dimensioni, che non possono permettersi un sito di DR proprietario, di utilizzare le risorse messe a disposizione da un Cloud Provider. Contando che le licenze VSPP di VMware (VMware Service Provider Program) permettono di noleggiare anche licenze SRM, il DR verso il cloud può veramente diventare un puro servizio, senza costi CAPEX per chi vuole implementarlo.