Settimana scorsa abbiamo realizzato alcune attività su un cluster VMware di un cliente. Come sempre capita, le giornate di lavoro sono state anche l’occasione per aggiornare i tecnici interni sulle ultime novità dal mondo VMware, e l’argomento che ha tenuto banco è stato “aggiorniamo a vSphere 5 o no?”.
Scenario: cluster a due nodi, ognuno con 4 socket exacore Intel e 512 Gb di ram, e connettività 10G per le varie reti gestite. Il tutto licenziato tramite Enterprise Plus 4.1. Il motivo di tale disegno è la custom made application che rappresenta il cuore dell’azienda: affamata di cpu e di ram, necessarie per il tipo di lavoro che svolge. La scelta a suo tempo era quindi caduta sulla licenza Enterprise Plus principalmente per poter avere 8 vCPU da dedicare a ogni VM. Anche le reti a 10G sono state una scelta quasi obbligata per gestire l’elevato I/O verso lo storage iscsi, e al tempo stesso permettere vmotion/drs di VM abbastanza grandi.
Parlando col cliente, il timore ovvio era di sforare ampiamente il vRam Entitlement di vSphere 5, e di dover quindi andare a pagare ulteriori costi di licenza.
Ma è veramente sempre così?
Sorprendentemente (per il cliente…), l’esecuzione del vSphere Licensing Advisor Tool indicava una potenziale riserva di memoria del 20%. Il motivo è presto detto: 4 Socket.
Le licenze Enterprise Plus infatti consentono di utilizzare 96 Gb di ram per singolo socket, conteggiate per l’intero cluster. Avendo 8 socket totali su due nodi, abbiamo a disposizone 768 Gb di vRam. Inferiore al Tb di ram complessiva, ma sufficiente a coprire un carico del 75% di ram. Contando oltretutto che per garantire l’operatività del cluster a due nodi il carico di ognuno di essi non dovrebbe mai superare il 50%, scopriamo che l’aggiornamento a vSphere 5 in realtà non è penalizzante nemmeno in questo caso.
Infine, l’aggiornamento a vSphere 5 porta in dote due funzioni che in questo scenario risultano utili:
– 32 vCPU per singola VM, e quindi la possibilità di avere VM ancora più performanti
– vMotion con l’uso contemporaneo di multiple schede di rete, per poter muovere più facilmente queste grosse VM
– Stun During Page Send, ovvero il rallentamento coatto dell’I/O di una VM particolamente carica per permetterne un vMotion più facile
Alla luce di questa analisi, l’aggiornamento a vSphere 5 è diventato un’opportunità invece di un problema.