Sebbene molto dell’interesse su vSphere 5 si sia concentrato sulle principali funzioni e novità che si stanno leggendo in giro, ci sono anche alcune piccole migliorie che varrebbe la pena approfondire.
Ve ne elenco alcune:
CLI
con v5, adesso la CLI locale e remota sono identiche, e esxcfg viene dismesso a favore di esxcli. Questo è un grosso vantaggio per le attività di scripting, che non devono più prevedere due set diversi per i due ambienti
Il comando esxcli possiede un namespace esteso, in grado di gestire gran parte delle configurazioni di ESXi. Inoltre, l’output di un comando può essere formattato direttamente in svariati formati, tra cui cvs e xml.
ESXi Firewall
Completamente riscritto e non più basato su iptables, il nuovo stateless firewall è orientato alla gestione dei servizi di ESXi, e permette di gestire le ACL in base agli indirizzi IP o alle subnet. La gestione via GUI è molto simile a quella di v4, ed è inoltre disponibile uno specifico namespace per esxcli.
Update Manager
Il tool adesso permette di effettuare il download unicamente dei componenti e aggiornamenti di quei prodotti e versioni che possediamo, riducendo di molto la quantità di dati da scaricare.
Novità succulenta, può essere utilizzato per aggiornare un nodo ESX 4.x a ESXi 5.0, anche se VMware stessa consiglia una installazione pulita.
Infine, il tool può aggiornare componenti di terze parti come Cisco Nexus 1000v o EMC PowerPath (non so se anche altri…)
Caratteristiche Hardware
Oltre ai nuovi limiti dimensionali delle VM (32 virtual CPUs e 1 TB di ram) avremo:
– supporto per grafica 3D (interessante soprattutto per View)
– USB 3.0
– EFI bios nelle VM
_ supporto per Mac OS X servers (non so se questo vorrà dire poterlo installare in una VM)